Analisi BIA vettoriale: nuovi riferimenti della popolazione pubblicati dopo 30 anni

Sono ora disponibili le nuove referenze per il vettore di impedenza bioelettrica (BIVA) e l’angolo di fase (PhA) riferite alla popolazione generale, grazie a uno studio condotto dal Dott. F. Campa, ricercatore del gruppo del Prof. A. Paoli presso l’Università di Padova. Lo studio ha coinvolto un campione di oltre 4000 adulti, con un’età compresa tra 18 e 65 anni, e i dati bioelettrici sono stati raccolti esclusivamente utilizzando analizzatori Akern.

L’analisi vettoriale dell’impedenza bioelettrica (BIVA) permette, attraverso il grafo resistenza-reattanza (R-Xc) o Biavector, di valutare le variazioni dei fluidi corporei e di condurre un’analisi qualitativa della composizione corporea partendo dalla classica analisi dell’impedenza bioelettrica (BIA). In BIVA, il vettore risultante dal rapporto tra resistenza (R) e reattanza (Xc) standardizzate per l’altezza dell’individuo, può essere confrontato rispetto a percentili bivariati, ovvero ellissi di tolleranza del 50%, 75%, e 95%, rappresentative della popolazione di riferimento.

BIVA permette inoltre di valutare l’angolo di fase bioelettrico (PhA), il quale definisce la direzione del vettore all’interno del grafo R-Xc. Questo biomarker, frutto della relazione tra R e Xc, rappresenta anch’esso un indice qualitativo della composizione corporea in relazione alla quantità di cellule e all’integrità delle membrane cellulari. L’angolo di fase è associato alla forza muscolare appendicolare e può riflettere anche lo stato infiammatorio/edematoso. È noto per il suo valore prognostico legato alla sopravvivenza e riospedalizzazione nei soggetti patologici.

Le prime ellissi di tolleranza presenti in BIVA erano state validate dal Prof. Piccoli dell’Università di Padova nel 1995, includendo gruppi di soggetti di diverse età. Lo studio multicentrico e trasversale condotto dal Dott. Campa, dopo 30 anni dallo studio del Prof. Piccoli, si propone di fornire nuove ellissi di tolleranza specifiche per la popolazione adulta, presentando curve percentili e valori di riferimento per l’angolo di fase bioelettrico.

Il dottor F. Campa, autore dello studio, commenta: “…Questi nuovi riferimenti sono maggiormente rappresentativi per una popolazione generale che ha subito cambiamenti significativi negli ultimi decenni. Inoltre, le metodiche di indagine statistica e strumentale si sono evolute e perfezionate in parallelo a tali cambiamenti…” Prosegue, affermando: “…questi cambiamenti sono evidenti dal diverso andamento della distribuzione vettoriale all’interno del grafo R-Xc e dall’angolo di fase mediamente più elevato rispetto alla distribuzione caratteristica precedente della BIVA introdotta dal Prof. Piccoli nel 1995.”

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